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I Vicerè 665


Non ebbe risposta. Pur continuò a parlare, comprendendo che alla vecchia doveva far piacere udir chiacchiere e notizie, vedersi qualcuno vicino.

— Io, col rispetto dovuto, non ne credo niente. È forse peccato? Lo stesso San Tommaso volle vedere e toccare, prima di credere.... ed era santo!... Ma francamente, certe storie!... Teresa adesso è infatuata.... Basta, ciascuno ha da vedersela con la propria coscienza.... E la zia Lucrezia che l’ha con me? Che cosa voleva che io facessi?... Mi va sparlando per ogni dove, quasi fossi l’ultimo degli uomini....

La vecchia non fiatava, gli voltava le spalle.

— Tutto pel grande amore del marito improvvisamente divampatole in petto!... Prima dichiarava ridicoli gli atteggiamenti di Giulente, — non lo chiamava zio sapendo di farle piacere, — adesso sono tutti infami coloro che non l’hanno sostenuto....

Un nuovo scoppio di tosse fece soffiare la vecchia come un mantice. Quando calmossi, ella disse con voce affannata, ma con accento di amaro disprezzo:

— Tempi obbrobriosi!... Razza degenere!

La botta era diretta anche a lui. Consalvo tacque un poco, a capo chino, ma con un sorriso di beffa sulle labbra, poichè la vecchia non poteva vederlo. Poi, fiocamente, con tono d’umiltà, riprese:

— Forse Vostra Eccellenza l’ha anche con me.... Se ho fatto qualcosa che le è dispiaciuta, glie ne chiedo perdono... Ma la mia coscienza non mi rimprovera nulla... Vostra Eccellenza non può dolersi che uno del suo nome sia di nuovo tra i primi del paese.... Forse le duole il mezzo col quale questo risultato s’è raggiunto.... Creda che duole a me prima che a lei.... Ma noi non scegliamo il tempo nel quale veniamo al mondo; lo troviamo com’è, e com’è dobbiamo accettarlo. Del resto, se è vero che oggi non si sta molto bene, forse che prima si stava d’incanto?

Non una sillaba di risposta.

— Vostra Eccellenza giudica obbrobriosa l’età nostra,