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658 | I Vicerè |
ressi nazionali se non nella somma degli interessi locali? (Benissimo, applausi) Io, quindi, se volgerò la mente allo studio dei grandi problemi della politica generale, credo di potervi promettere che avrò a cuore come i miei proprii gli affari più specialmente riguardanti la Sicilia, questo collegio, la mia città natale e tutti i singoli miei concittadini (Grande acclamazione). Grato a tutti voi dell’indulgenza con la quale m’avete ascoltato, io finisco invitandovi a sciogliere un triplice evviva. Viva l’Italia (Scroscio d’applausi grida di: Viva l’Italia!) Viva il Re! (Generali e fragorosi battimani). Viva la libertà! (Tutto il pubblico in piedi applaude e acclama. Si sventolano i fazzoletti, si grida: Viva Francalanza! Viva il nostro deputato! Il presidente abbraccia l’oratore. Commozione generale, entusiasmo indescrivibile).
Consalvo non ne poteva più, sfiancato, rotto, esausto da una fatica da istrione: parlava da due ore, da due ore faceva ridere il pubblico come un brillante, lo commoveva come un attor tragico, si sgolava come un ciarlatano per vendere la sua pomata. E mentre la marcia, intonata per ordine di Baldassarre, spronava l’entusiasmo del pubblico, nel gruppo degli studenti canzonatori domandavano:
— Adesso che ha parlato, mi sapete ripetere che ha detto?
Negil ultimi giorni, l’ansietà di Consalvo divenne febbre scottante. La riuscita non poteva mancare, ma egli voleva essere il primo. Il suo comitato oramai era tutta la città, tutto il collegio, elettori e non elettori. I cartelloni con la scritta: Votate pel Principe di Francalanza, Eleggete Consalvo Uzeda di Francalanza, È candidato al primo collegio il Principe Consalvo di Francalanza crescevano di dimensioni, erano lenzuoli di carta con lettere d’una spanna: sembrava che gli