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I Vicerè | 653 |
Veramente gli applausi non furono generali a questo passaggio, e anzi qualche colpo di tosse partito da un angolo fece voltare molte teste.
— Voi mi direte, — proseguiva però l’oratore, — che questo programma è troppo vasto ed eclettico; perchè, secondo un proverbio, è impossibile avere ad un tempo la botte piena e la moglie ubriaca (Ilarità). La botte piena, senza poterne spillare l’inebbriante liquore, rappresenterebbe una ricchezza inutile, e tanto varrebbe che contenesse acqua o un altro fluido qualunque; ma quanto ad avere anche la moglie ubbriaca, sarebbe in verità troppa grazia: me ne appello a tutti i mariti. (Scoppio d’ilarità clamorosa, battimani vivi e replicati.) Bisogna prendere dalla botte quel tanto di vino che basti a saziar la sete, a letificare lo spirito. Dicono i francesi: Si jeunesse savait! Si vieillesse pouvait! Questo che è impossibile nella vita di un sol uomo, non solo è possibile, ma necessario nella vita collettiva dei popoli. Il legislatore deve possedere le audacie della gioventù accoppiate al senno della vecchiaia; la legge deve tener conto di tutti gli interessi, di tutte le credenze, di tutte le aspirazioni per fonderle e armonizzarle: essa è necessariamente regolata sull’esperienza del passato, ma non deve nè può tarpar l’ali all’avvenire! (Ovazione.) Pertanto, invidiabili e invidiate sono le nostre istituzioni, che mediante un prudente equilibrio tra i due rami del Parlamento e il potere esecutivo permettono che ci s’avvicini alla suprema conciliazione. Ma, come tutte le cose umane, queste istituzioni non sono perfette, bensì perfettibili e a tal opera di continuo miglioramento io dedicherò tutte le mie forze, scevro come sono e da paure e da feticismi. Lo Statuto può e deve essere migliorato. Questa necessità è intesa da tutti: dal popolo che reclama intera la sua sovranità, al Re che riconosce la sua dal popolo. (Approvazioni.) Per nostra fortuna, popolo e re sono oggi in Italia tutt’uno (Applausi) e la monarchia