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638 | I Vicerè |
diretta progenitura di San Luigi di Francia, e si chiamerà Carlo. Egli farà dell’Europa sette regni, e rimetterà il Santo Padre sulla cattedra di Pietro....
Questa volta Consalvo non riuscì a frenare le risa.
— Ah! Ah! Ah!... S’ha da chiamare proprio Carlo? E perchè non Filippo, Ignazio, Epaminonda?... Ma dove diavolo peschi simili fandonie?
— Che t’importa, se sono fandonie?... Mi duole che tu ne rida.... Ti ho detto mille volte che ciascuno ha le proprie convinzioni....
— Sì! Sì!... Ma donde t’è venuta questa qui? Dove hai saputo che accadranno tutte queste belle cose?
Ella stese il braccio verso una scansietta piena di libri e vi prese un volumetto legato con pelle nera e dorato sui tagli. Consalvo lesse sul frontespizio: «L’Europa liberata ovvero Trionfo della Chiesa di G. C. su tutte le usurpazioni e tutte le eresie. Eco dei Profeti e dei SS. Padri....» A un tratto volse il capo, udendo il cameriere che annunziava, dalla soglia, scostando la tenda:
— Padre Gentile, Eccellenza.
Entrò un prete alto, asciutto, con forti occhiali sul naso adunco come un rostro.
— Il principe di Francalanza, mio fratello... — presentò Teresa. — Padre Antonio Gentile...
Il prete inchinossi profondamente. Consalvo lo squadrava da capo a piedi. Un altro, adesso! Quella casa diventava una sacrestia!
— Il Padre, — aggiunse Teresa, rivolta al fratello, — ha la bontà di dirigere l’educazione dei miei bambini....
— Io sono ben lieto, — rispose l’ecclesiastico, — di poter servire la signora duchessa...
— Non è siciliano? — gli domandò Consalvo, per dire qualcosa, perchè non paresse che andava via subito, ma impaziente di svignarsela poichè s’accorgeva d’aver già perduto troppo tempo.
— Signor no, sono romano — rispose il Padre.
— È da un pezzo fra noi?