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I Vicerè 557

sfidando le intemperie e i pericoli, protetta visibilmente dal Cielo...»

Nessuna notizia, frattanto, del conte. Che cosa faceva? Dov’era? «Una notte di tempesta, mentre guizzavano i lampi e scoppiavano i tuoni, la contessa, levatasi e destata la sua fantesca, le disse: «Va’ ad aprire, qualcuno batte.» La donna rispose: «Non battono, è il tuono.» E una seconda volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va’ ad aprire, qualcuno batte» e la donna rispose: «Non battono, è il vento.» E una terza volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va’ ad aprire, qualcuno batte,» e la donna rispose: «Non battono, è la pioggia.» Ma, comandata che svegliasse i servi, la fantesca levossi anche lei, e dischiusa la porta del castello, un miserabile chiese della signora. Era costui un vecchio, lacero, scalzo, sul cui viso stavano impresse le stimmate del vizio; un terribile male che è la giusta punizione dei dissoluti aveva ròse le sue fattezze, e i suoi occhi s’erano chiusi alla luce del dì. Moriva di fame, non reggevasi in piedi, e un fanciulletto avrebbelo avuto alla propria mercè. Chi era quel vecchio?»

Era il conte di Motta-Reale. «Dissipate nei bagordi e nei giuochi tutte le sue ricchezze, perduta la salute, abbandonato dagli antichi compagni di gozzoviglie, respinto da tutti per l’orrore del male che lo struggeva, egli trascinavasi di luogo in luogo, blasfemando ed imprecando; finchè, tornato in Sicilia, udì della gran carità d’una donna che accoglieva e medicava qualunque infermo, anche i lebbrosi. E nel salire al castello, nel penetrarvi, i suoi morti occhi non avevano potuto riconoscere l’antico suo covo, nè le sue orecchie piagate avevano potuto riconoscere la voce della consorte. Ma ben Essa avealo riconosciuto. E ristoratolo di cibo e di bevande, medicate le sue piaghe, lavati i suoi piedi, Ximena lo mise a riposare nel proprio letto... E il miserabile, che insino a qualche ora indietro avea blasfemato e disperato, sentì per la prima volta una dolcezza soave allargargli le vene, e un fuoco di gratitudine scio-