Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
384 | I Vicerè |
moriremo e andremo dinanzi al Giudice eterno. Quasi in tutte le chiese, del resto, ella aveva un senso di fredda paura; alla Madonna delle Grazie c’era una parete piena di voti: gambe, teste, braccia, mammelle di cera sulle quali erano dipinte orribili piaghe paonazze; ai Cappuccini, nella cappella della Beata Ximena, vedevasi la bara dove custodivano il suo corpo. Dicevano che si conservasse così fresca, dopo secoli, come se Ella fosse spirata da un’ora; ad ogni centenario della beatificazione scoperchiavano il feretro; ella pensava con terrore che fra dodici anni, nel 1876, sarebbe capitato il terzo centenario. Ma poichè faceva sempre forza a sè stessa e niente traspariva delle sue paure, e la vedevano stare lunghe ore in quelle chiese, inginocchiata, pregante, tutti lodavano la sua pietà; alcuni dicevano perfino: «Cresce come la Beata; santa come lei!» E queste lodi, sì, l’inorgoglivano; per guadagnarsele sopportava tutto in pace. Anch’ella, come tutte le altre sue amiche, desiderava le belle vesti nuove, dai colori gai, dalle ricche guarnizioni: o le prime buccole, un anellino; ma suo padre diceva che queste cose guastano le ragazze; e invece di piangere e di gridare, come facevan tante, ella chinava il capo, confortata dalla sua mamma che le prometteva all’orecchio: «Vedrai, amorino mio, quando sarai grande!...»
Consalvo non aveva lo stesso carattere della sorella; tutt’al contrario; ma la principessa, scusandolo, lo esortava ad essere buono. Le esortazioni della mamma non avevano molto frutto. Sperato invano di tornare a casa pei torbidi del Sessantadue, egli aveva visto passare gli anni uno dopo l’altro senza che il padre mantenesse la promessa di toglierlo dal Noviziato. Tutte le volte che era venuto al palazzo, il ragazzo l’aveva rammentata al principe; ma questi rispondeva invariabilmente: «Più tardi.... in primavera, in autunno.... non tocca a te pensarci!...» Così rodeva il freno, aspettando la primavera e l’autunno che lo ritrovavano ancora in quella prigione, smaniante, irrequieto, buttato a un tratto col partito dei