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26 | I Vicerè |
taforma alta sei o sette gradini dal pavimento e girata da una triplice fila di ceri, sorgeva il catafalco: una piramide tronca le cui quattro facce, tappezzate d’ellera e di mortella, portavano nel mezzo, disegnati a fiori freschi, quattro grandi scudi della casa di Francalanza. Al sommo della piramide, due angeli d’argento inginocchiati da una sola gamba aspettavano di reggere il feretro. Ad ogni angolo inferiore del catafalco, su tripodi d’argento, erano confitte quattro torce grosse quanto le stanghe con uno scudo di cartone legato a mezz’asta; sei valletti con le livree del secolo XVIII, rosse, nere, e dorate, impelati come statue, con le facce rase di fresco, reggevano ciascuno una delle antiche bandiere d’alleanza; dopo i valletti dodici prefiche, vestite di neri manti, coi capelli scarmigliati, stavano tutt’intorno al catafalco coi fazzoletti in mano, per asciugarsi le lacrime. Ma bisognava lavorar di gomiti, camminare sui piedi dei vicini, lasciarsi ammaccare le costole e pestare i calli e sudare una camicia prima d’arrivare a quell’apparato, intorno al quale una folla d’operai, di servi, di donnicciuole stava estatica ad ammirare, in attesa del corteo, il finto marmo della piattaforma, le urne di cartone scaglionate sui gradini, le lacrime di carta argentata gocciolanti dai veli neri: «Una galanteria!... Una cosa mai vista!... Per questo sono signoroni!... Lasciate fare a loro!... E dodici piangenti!... Neanche pel funerale del papa!... Ma li cadavere è già posto al colatoio per l’imbalsamazione.» E Vito Rosa, il barbiere del principe, spiegava: «Appena sceso dal Belvedere fu portato a palazzo e gli fecero girare gli appartamenti per l’ultima volta, come usano... Il cataletto era portato a spalla, senza stanghe... e tutta la parentela dietro, la servitù con le torce accese, come una processione!...» Le comari esclamavano: «E una tegola sotto il capo!... Che gli mancavano forse cuscini di velluto?... Anzi, questo è per maggior penitenza, con la tonaca di S. Placido: non capite?»
Ma la gente incalzava alle spalle e i discorsi s’in-