Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
I Vicerè | 249 |
«Viva Garibaldi!» o «Vittorio Emanuele!...» Queste enormità ridussero don Blasco a un cupo silenzio, più terribile delle grida; il monaco non era però alla fine delle prove. I forusciti, i briganti che s’arrolavano per seguire l’anticristo dove furono alloggiati? A San Nicola!...
All’annunzio che la colonna di Nino Bixio e di Menotti Garibaldi sarebbe giunta a Catania, il Governatore aveva mandato un ufficio all’Abate comunicandogli di aver disposto che i soldati della libertà fossero ospitati nel convento dei Padri Benedettini. L’Abate, borbonico fino alle ciglia, voleva fare qualche difficoltà; ma il Priore don Lodovico lo persuase che non era il caso di opporsi. Il 27 luglio la Guardia nazionale andò incontro, fuori le porte, alla colonna che entrò in città fra un uragano d’applausi; e i volontarii s’acquartierarono a San Nicola, nei corridoi del primo piano e in quello dell’orologio: la paglia sparsa per terra, le rastrelliere, i fucili, le giberne, le baionette, le canne di pipa ridussero il convento un assedio. Per andare al refettorio, don Blasco doveva traversare due volte il giorno quell’inferno; egli passava muto, pallido, fremente, mentre i soldati gridavano evviva al Priore don Lodovico che faceva distribuire vino e focacce! Tutto il giorno, giù nei cortili esterni, essi eseguivano esercizii; Bixio stava a invigilare con un frustino in mano, accarezzando tratto tratto le spalle dei più restii. «In nome della libertà! In odio all’antica tirannide!..» facevano osservare i Padri sorci a don Blasco; ma questi neanche rispondeva, pareva non interessarsi più a nulla, come alla vigilia del finimondo.
Bixio e Menotti erano alloggiati alla foresteria; l’Abate li evitava, ma il Priore, per prudenza — diceva — usava agli ospiti tutti i riguardi, s’informava premurosamente se avevano bisogno di nulla, metteva la Flora a disposizione del figlio dell’anticristo, che passava i suoi momenti d’ozio coltivando rose. Un giorno, tra i novizii, che erano scemati di numero perchè molte fa-