sogno che si spartissero il sonno. Ella predicava ai Turchi: Mario Fersa era più che mai infatuato del principe e del conte, donna Isabella sempre insieme con la principessa, con Lucrezia e con donna Ferdinanda. Allora, vedendo inutili le proprie esortazioni, poco sofferente di sapersi disobbedita e inascoltata in una cosa che la nuora doveva intendere alla prima, donna Mara s’era mostrata, incapace di nascondere quel che aveva in corpo, inusitatamente acre ed ironica verso di lei, e nello stesso tempo aveva dichiarato al figliuolo il motivo delle proprie inquietudini. Tuttavia, per non precisar troppo, s’era mantenuta sulle generali, dicendo che quella vita in comune era pericolosa, che in casa Uzeda, oltre ai tanti uomini che vi bazzicavano, si trovavano due giovani come il principe e il conte accanto ai quali non istava bene che l’Isabella si lasciasse vedere continuamente.... Suo figlio, però, non l’aveva lasciata finire: «Il principe? Raimondo? I miei migliori amici?...» E dall’indignazione passando al riso: «Sospettar di loro? Di due buoni padri di famiglia?...» Nè le ragionate insistenze della madre ebbero altra risposta. Frattanto donna Isabella, al piglio severo, ai modi bruschi subitamente adottati dalla suocera, se prima aveva mostrato di stare in quella casa con una specie di prudente ma dolorosa rassegnazione, prendeva adesso decisamente l’attitudine d’una vera vittima. Con Raimondo, quando questi le diceva la noia, l’infelicità della vita di provincia, ella scrollava il capo, approvava, ma soggiungendo che si poteva star bene anche in una campagna o in un deserto, a patto di sentirsi circondati di premure e d’affetto.... di vedersi intorno persone care... capaci di comprendervi e d’apprezzarvi.... E donna Mara gonfiava, gonfiava, vedendo che niente riusciva, cercando un mezzo più energico per metter fine a quella «commedia.» Fersa, per conto suo, continuava a non accorgersi di nulla, perchè avrebbe negato la luce del giorno prima di sospettar della moglie e di Raimondo, col quale faceva vita insieme e stava tutto il giorno e