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I Vicerè 189

a cui già il fare da moralista del nuovo Abate aveva dato ai nervi, tanto che non aspettava se non l’occasione per aprire il fuoco, a questa intimazione riferitagli dall’amica piangente, diventò una bestia, salvo il santo battesimo, e fece cose dell’altro mondo, gridando pei corridoi del convento, sotto il muso dei Decani e dietro l’uscio dell’Abate, che se qualcuno avesse osato dar lo sfratto o pretendere un baiocco dalla Sigaraia, l’avrebbe avuto a far con lui. E disciplinata l’opposizione ancora incerta e tentennante, raccolto intorno a sè la schiuma del convento, i monaci che non potevano digerire le austere ammonizioni del superiore e la fine del giuoco e di tutti gli scandali, se prima era stato lo spavento del Capitolo, da quel giorno divenne un diavolo scatenato. Per amor della pace, il povero Abate dovè rimangiarsi il suo provvedimento, ma l’Uzeda senior non si placò per questo, chè dove potè trovare argomento da suscitare mormorazioni e liti, non diede tregua al suo «nemico.» Giusto, l’Abate, ammirato dei severi costumi e della scienza di don Lodovico, s’era messo a proteggerlo, fino a sostenerne poi l’elezione al Priorato; perciò don Blasco, il quale voleva aver egli quel posto, accomunò il nipote e il superiore nell’odio feroce e inestinguibile.

C’erano stati sempre numerosi partiti, a San Nicola; perchè, trattandosi d’amministrare un patrimonio grandissimo, e di maneggiare grossi sacchi di denaro, e di distribuire larghe elemosine, e di dar lavoro a tanta gente, e d’accordar case gratuite e posti non meno gratuiti al Noviziato, e d’esercitare insomma una notevole influenza in città e nei feudi, ciascuno ingegnavasi di tirar l’acqua al suo mulino; ma, al tempo dell’ammissione del principino, i contrasti erano quotidiani e violenti. L’Abate aveva, prima di tutto, i suoi partigiani; ma non tutti i buoni monaci erano per lui, non garbando a qualcuno che il supremo potere fosse in mano d’un forestiere. Don Blasco col suo codazzo cercava d’attirar costoro, gridando che bisognava mandare a casa sua quel «mangiamaccheroni napoletano» ma, benchè d’accordo in