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I Vicerè 9

teso la principessa era soltanto in agonia, quando finalmente Baldassarre affacciossi dall’alto della loggia gridando:

— Giuseppe, il portone! Non hai chiuso il portone? Chiudete le finestre della stalla e delle scuderie... Dite che chiudano le botteghe. Chiudete tutto!

— Non c’era fretta! — mormorò don Gaspare.

E come, spinto da Giuseppe, il portone girò finalmente sui cardini, i passanti cominciarono ad accrocchiarsi: «Chi è morta?... La principessa?... Al Belvedere?...» Giuseppe si stringeva nelle spalle, avendo perso del tutto la testa; ma domande e risposte s’incrociavano confusamente tra la folla: «Era in campagna?... Ammalata da quasi un anno... Sola?... Senza nessuno dei figli!...» I meglio informati spiegavano: «Non voleva nessuno vicino, fuorchè l’amministratore... Non li poteva soffrire...» Un vecchio disse, scrollando il capo: «Razza di matti, questi Francalanza!»

I famigli, frattanto, sbarravano le finestre delle scuderie e delle rimesse; il fornaio, il bettoliere, l’ebanista e l’orologiaio accostavano anch’essi i loro usci. Un altro crocchio di curiosi radunati dinanzi al portone di servizio, rimasto ancora aperto, guardavano dentro alla corte dove c’era un confuso andirivieni di domestici; mentre dall’alto della loggia, come un capitano di bastimento, Baldassarre impartiva ordini sopra ordini:

— Pasqualino, dalla signora marchesa e ai Benedettini... ma da’ la notizia al signor marchese e a Padre don Blasco, hai capito?... non al Priore!... A te, Filippo: passa da donna Ferdinanda... Donna Vincenza? Dov’è donna Vincenza?... Prendete lo scialle e andate alla badia... parlate alla Madre Badessa perchè prepari la monaca alla notizia... Un momento! Salite prima dalla principessa che ha da parlarvi... Salemi?... Giuseppe, ordine di lasciar passare i soli stretti parenti... È venuto Salemi?... Lasciate ogni cosa; il principe e il signor Marco v’aspettano lassù, che c’è bisogno d’aiuto. Natale, tu andrai da donna Graziella e dalla duchessa.