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La Tigre 45

e più spesso sul dorso, le basette meno sviluppate, i ciuffi di pelo del ventre e delle coscie sono invece meno abbondanti.

Sono feroci al pari delle altre, ma fanno più paura, poichè hanno uno sguardo così falso, così minaccioso che fa male a vederlo, e ordinariamente tengono la lingua penzolante e la coda bassa.

La fiera, nello scorgere quei due uomini e quel ragazzo, aveva alzata la testa, emettendo un sordo brontolìo che nulla di buono pronosticava, ma non si era alzata. Solamente la sua coda, che spazzava il terreno con moti convulsi, tradiva od una certa inquietudine od un imminente scoppio di collera.

— È un vicino pericoloso, — disse il signor Albani, il quale però non sembrava molto spaventato.

— San Gennaro ci protegga, — mormorò il mozzo, battendo i denti.

— Che cosa dobbiamo fare? — chiese il marinaio, che era diventato assai pallido.

— Restiamo tranquilli, — rispose il veneziano. — Non oserà avvicinarsi al fuoco.

— Non ci assalirà?...

— Non lo credo, ma non muovetevi, perchè questi animali sono coraggiosi e se credono di essere minacciati non esitano a scagliarsi.

— E non possediamo nemmeno un fucile a pietra!... Nemmeno una pistolaccia qualunque!... Signor Albani, bisogna trovare il modo di fabbricarci delle armi innanzi a tutto o le tigri ci mangeranno.

— Dopo la capanna verranno le armi e vi prometto che saranno più formidabili dei fucili.

— Ma dove le troverete!...

— A suo tempo lo saprete e....

— Zitto, signore, — disse il mozzo interrompendolo.

Dalla parte della piantagione di bambù si udivano le foglie ad agitarsi, come se un grosso animale cercasse di aprirsi il passo. La tigre aveva voltata la testa verso quelle canne giganti, poi si era alzata agitando rapidamente la coda.