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36 | Capitolo quinto |
— Le migliori e le più nutrienti di tutte, ma....
— C’è un ma?...
— Non so se saprete vincere l’odore ingrato che esalano.
— Toh!... Sono le frutta più squisite e hanno un profumo che non tutti possono affrontare!... Che specie di frutta sono dunque?
— Deliziose, ti ho detto.
— Puzzassero anche di catrame, io le manderò giù, — disse il mozzo. — Ho lo stomaco vuoto che reclama la colazione molto imperiosamente.
— Seguitemi, — disse Albani. — Ecco delle frutta ben mature, che sono già cadute. —
Capitolo VI
I Robinson italiani
Presso un piccolo poggio, sorgeva un gruppo d’alberi altissimi, col tronco grosso assai e perfettamente liscio, coperti, a un’altezza di sessanta o settanta piedi dal suolo, da foglie assai folte.
Ai piedi di quei colossi si vedevano delle frutta grosse come la testa d’un uomo, ma di forma oblunga, coperte da una buccia verde-giallognola, irta di punte acutissime e lunghe parecchi centimetri.
Alcune erano ancora chiuse, ma altre presentavano delle fessure dalle quali sfuggiva un odore niente affatto piacevole, poichè rassomigliava a quello esalante dai formaggi putridi e dall’aglio guasto. Attraverso però quelle spaccature si scorgeva una polpa biancastra, che pareva promettente.
— Che odore! — esclamò il marinaio, arricciando il naso e facendo una brutta smorfia. — Che quest’albero produca del formaggio Gorgonzola un po’ troppo guasto?