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158 | Capitolo ventitreesimo |
Il signor Albani ed Enrico, nascosti fra il fogliame, trattenevano il respiro, ma aguzzavano gli occhi per scoprire il nemico. Entrambi tenevano le cerbottane vicino alla bocca.
A un tratto, una testa apparve fra due cespugli. Si alzò lentamente guardando con grande attenzione i rami degli alberi vicini, poi strisciò innanzi e l’intero corpo apparve allo scoperto. Il pirata teneva fra i denti un largo coltello e nella destra un lungo fucile a pietra.
I due Robinson, vedendosi in procinto di venire scoperti, non esitarono più. Le due frecce tinte nel veleno mortale dell’upas partirono con un sibilo appena percettibile, colpendo l’uomo alla gola e alla spalla sinistra.
Sentendosi ferire, il pirata si strappò furiosamente i due leggeri cannelli e balzò in piedi, armando precipitosamente il fucile, ma le forze improvvisamente lo tradirono e cadde al suolo in preda a spaventevoli convulsioni.
— Fuggiamo, — disse Albani. —
Si lasciarono cadere al suolo e senza occuparsi del loro nemico, la cui morte ormai era certa, fuggirono precipitosamente verso l’est. Percorsi però cinquecento metri, rallentarono la corsa, temendo che nelle vicinanze vi fossero altri pirati.
— Ecco due canaglie di meno, — disse il marinaio. — Rincresce uccidere delle persone quasi a tradimento, ma si tratta di salvare la pelle, e non si deve guardare tanto pel sottile. Speriamo che per qualche po’ ci lascino tranquilli e ci permettano di giungere al nostro rifugio.
— Badiamo a non smarrirci in mezzo a questi boschi, — disse Albani. — Il sole è là: sta bene.
— Credete che abbiano scoperto i solchi del carretto?...
— Speriamo che non si siano spinti fino alla costa orientale.
— Ho veduto che degli uomini salivano la montagna, ma possono visitare le coste.
— Allora sorprenderanno i misteriosi individui che hanno perduto quella capsula.
— Ma quelli possiedono dei fucili e potranno facilmente