Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
I babirussa | 127 |
una leggera pressione perchè il liquido mortale esca e scenda attraverso i denti per mezzo di due appositi canaletti.
— E si muore sempre?...
— Sempre proprio no, poichè dipende dalla maggiore o minor quantità di veleno iniettato nella ferita. Una piccola dose può cagionare solo una breve malattia, o dei gravi disturbi che possono, dopo un dato tempo, produrre la morte. Certi altri serpenti, pure velenosi, producono sovente delle malattie assai strane, ma senza uccidere. Sono gonfiezze dolorose, che si riproducono tutti gli anni nell’epoca istessa in cui seguì il morso, eruzioni di vesciche che durano parecchi mesi e che continuano a ripetersi ogni anno, causando alle vittime dolori di capo, debolezze e oppressioni di cuore.
— E quando si riceve tutta la scarica di veleno, si muore presto?...
— Ecco: il minute-snake o serpente del minuto, che è uno dei più piccoli, essendo lungo appena venti centimetri, uccide ordinariamente in novantasei secondi; il cobra-capello, come ti dissi, in un quarto d’ora; i serpenti a sonagli pure in quindici minuti ma talvolta anche in due soli; il serpente di Giava in cinque minuti, ma alcuni uomini vissero pure dieci e perfino sedici giorni; la vipera europea può uccidere un bambino in un’ora ma un adulto sopravvive anche alcune settimane.
— È vero, signore, che il veleno si può bere impunemente?...
— Qualche volta sì, specialmente quando lo stomaco non ha compiuto la digestione, ma è sempre pericolosissimo, poichè se si mescola al sangue per mezzo di qualche piccola escoriazione, l’uomo è perduto.
E poi, non tutti i veleni si possono inghiottire. Ve ne sono alcuni così potenti, che basta bagnarsene un dito, per venire presi da leggeri sintomi di avvelenamento. Specialmente il veleno dei rettili tropicali, può venire assorbito dai pori della pelle. Ma basta coi serpenti, amico mio; torna a coricarti e domani, se ti potrai reggere, faremo ritorno alla nostra capanna aerea.