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Un terribile quarto d’ora 99

più oltre altre isole, ma invano. All’est, all’ovest, al nord ed al sud non appariva alcuna terra.

— Ebbene, signore? — chiese il mozzo. — Sapete ora dove ci troviamo?

— Su un’isola, come lo avevo supposto, ma su quale, io lo ignoro, — rispose Albani.

— Ma dove credete che quest’isola sia situata?

— Nel mar di Sulu, di questo son certo.

— Sono molte le terre sparse in questo mare?

— Sono oltre cento, ma molte non sono forse ancora state tutte visitate. Sono divise in quattro gruppi distinti: Cagayan Holo, Bassilan, Holo e Tawi-Tawi.

— E sono tutte abitate?...

— In gran parte e per lo più da pirati intrepidi che scorrono il mare fino sulle coste delle Filippine. Non vi è che un’isola i cui abitanti sono di costumi miti, che è stata scoperta da un nostro compatriota e che porta appunto il nome.

— Da un italiano?

— Sì, Piccolo Tonno; da Rienzi, un intrepido esploratore che visitò quasi tutte le isole di Sulu.

Quell’isola è situata a 6° 26’ di lat. nord e 119° 33’ di long. est del meridiano di Parigi e fa parte del gruppo di Bassilan.

Quando il nostro compatriota la scoprì e sbarcò, un capo dell’isola, certo Maulant, gli andò incontro e saputo chi era, volle, secondo il costume del paese, scambiare il nome gridando: Io mi chiamo datou Rienzi e si battè il petto, poi battendo quello del viaggiatore disse: Tu sei il datou (capo) Maulant. Quindi gli offrì il suo kriss e Rienzi gli regalò le sue pistole.

Da quell’epoca l’isola fu chiamata Rienzi e porta ancora il nome del nostro compatriota.

— Fa piacere, signor Albani, nel sapere che i nostri compatrioti hanno fatto anche qui delle scoperte.

— Ti credo, Piccolo Tonno, ma... guarda!... I miei occhi s’ingannano od è proprio del fumo che s’alza laggiù?...