275Lo spazio a misurarne) in trepidante
Silenzio si ridusse. Egli i superbi
Girò sguardi di sol sulla stipata
Gente, e rivolto al suo cantor che a destra,
A piè del trono gli sedea,
— C’intuona, 280Disse, qualcuno dei tuoi canti. —
Plauso
Fe allor la turba degli spirti al divo,
Solenne invito, e sui rizzati scanni
Con avida premura si compose.
Assunto era da secoli alle stelle 285Il cantor di Lucifero e il sonante
Verso mescea talvolta all’infinita
Armonia delle cose, unico inganno
Della incresciosa, irremissibil noia
Ond’era afflitto il suo Signor. La fronte 290Rizzò con fiero atteggiamento e gli ampi
Occhi fissando per l’immenso vano,
Accarezzò con man dotta la chioma
Nero-fluente pel suo cigneo collo,
Più volte delle sue dita gentili