Di popolose cittadine mura;
O arenosi deserti immensurati
Che, pari all’ocean, sconvoltamente
Mescean la soffocante onda, fatale 60All’arabo mercante e al suo gibboso
Compagno; o furibondi urti di arcane
Forze terrestri che scoteano i monti
Come lapilli, le cittadi e i regni
Di morti seminando e di ruine. 65Tutto sogno parea, tutto una fola
Surta nel vaneggiar di mente inferma
Quanto di male producea la dira
Possa del Nume che il fatal conquise
Brando del gran Lucifero. Perduti 70Nell’umano linguaggio eran perfino
I motti di dolor, d’odio, di pianto,
Di vendetta, di colpa. Un accigliato
Rovistator di muffidi papiri
Si affannava talor d’indovinarne 75Il dubbio senso e con novelli in-foglio
Accalcava le vostre assi, o silenti
Scaffali, preparando un erudito
Letto alla polve e pascoli indigesti