115Stato miglior, saper v’è d’uopo; ancora
Lor cavalieri tutti, ed i congiunti
E i famigli pur anco. Ei del vïaggio
Forte gioîr, quando partimmo noi.
Grazie de’ suoi servigi; onde egli offerta 120Mi fa, di quelli ancor della mia suora,
Poichè ciò accade che in diletto ei vivono,
Il prence ed i famigli! E mi credea
Di tal novella far dimando a voi
Con ansia e cura.1 — Intanto, eran venuti 125Anche i due prenci giovinetti.2 Allora,
Allora appunto avean cotesta nuova
Udita, e per l’amor de la sirocchia
Giselhèr giovinetto i messaggieri
Volentier vide, e favellò in cortese 130Atto così: Voi sête, o messaggieri,
Benvenuti d’assai, quando più spesso
Voleste voi discender fino al Reno