Ed una notte ch’ella stava accanto
Al suo prence e signor (lei fra le braccia 80Egli stringea, nobil donna e fedele,
Come solea, chè qual la sua persona
Cara gli era costei), l’inclita donna
A’ suoi nemici iva pensando. O assai
Diletto signor mio, ben volentieri, 85Al re dicea, vi pregherei, se tanto
Fia con vostro piacer, quand’io cotesto
Merti da voi, che a me veder lasciate
Se a’ miei congiunti voi recate affetto
Dall’intimo del cor. — Le rispondea 90(Era leale il suo pensiero) allora
Il potente signor: Ciò ben vogl’io
Concedervi. Degg’io provar contento
Di quanto a’ cavalieri1 e dolce e grato
Esser potrà, ch’io penso che giammai, 95Di donna per l’amor, migliori amici
Acquistati non ho. — Da voi cotesto,
La regina dicea, bene si afferma,