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I Nibelunghi 437

Il suo Sifrido. E pensava se in doglia
35Potea cotesto volgersi per lui.
     Questo avverrà, dicea, se a questa terra
Trar lo potrò. — Sognava che con lei,
Rasente al fianco suo, venìa Gislhero,
Il suo fratello. Spesso e a tutte l’ore
40Ella il baciava ne’ suoi dolci sonni.
Ma grave poi ne venne a lui rancura!
     Credo che un tristo dèmone a Kriemhilde
Cotesto consigliò, perch’ella amica-
mente da re Gunthèr si separasse,
45Quand’ella lui baciò, per far la pace,
De’ Burgundi in la terra. A farsi molli,
Per sue lagrime calde, incominciaro
Le vestimenta sue. A mane, a sera,
Questo le stava in cor di qual mai guisa
50Altri, senza ragion, l’addusse a punto
Ch’ella a un pagano dar dovesse amore.
A l’opra estrema Hàgen l’astrinse in prima
E Gunthèr seco. Di questo le uscìa
Raro dal cor la brama, onde ella fea
55Questi pensieri: Tanto io mi son ricca,

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