Quante in donna Hèlche fûr virtudi egregie,
Donna Kriemhilde curar volle in tanti
Giorni che venner poi. Herràt, l’estrania 15Fanciulla, le apprendea costumi e riti,
Ma in secreto ell’avea fiero dolore
Per Hèlche estinta. Agli amici, agli estrani
Era d’assai nota Kriemhilde; e invero
Elli dicean che donna mai non resse 20Terra di prence in più leggiadra guisa,
Con dolcezza maggiore. Elli cotesto
Avean per vero, ed ella intanto questo
Ben vide e s’avvisò che niuno a lei
Resistere potea (così pur fanno 25Cavalieri di re presso la donna
Del lor signore), e che dinanzi a lei
Dodici re si stavano ogni tempo.
Anche a dolori assai che già le incolsero
In sua casa, pensava; anche agli onori, 30Che fûr molti per lei de’ Nibelunghi
Nella terra, pensava, ond’ella fue
Tanto possente, quali tolse a lei
D’Hàgen la mano, allor che le fu morto