Qual se terreno ivi pur fosse. V’ebbero
Agi e riposo dalla lunga via
Stanche le donne. Navicelli assai, 245Acconci e buoni, fûr tra loro avvinti,
Per che niun danno l’onda o la corrente
Facesse a’ naviganti. E tende assai
Acconciamente sopra fûr spiegate,
Sì che parea che avesser quelli ancora 250E terra e spazio. In Etzelburgo queste
Novelle andâr di là rapidamente.
Uomini e donne ivi gioiro, e vissero
D’Hèlche le ancelle, di cui s’ebbe cura
L’inclita donna in prima, assai giornate 255Felici appo Kriemhilde, e là si stavano
Ad aspettar molte fanciulle, d’inclito
Sangue, che doglia assai ebbero un giorno
D’Hèlche al morir. Là ritrovò Kriemhilde
Sette figlie di re; d’Ètzel la terra 260Tutta andavano adorna. Herràt, intanto,
La giovinetta, delle sue compagne
Prendeasi cura. Figlia era costei
D’Hèlche d’una sirocchia, e fidanzata