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I Nibelunghi 427

A tutti in la città, pregò Rüedgero
Che alla campagna prendessero alloggi
160Quanti ospiti non erano. E mi penso
Che appo donna Kriemhilde, in ogni tempo,
Prence Dietrico ed altri prodi assai
Sempre fûr visti; per faccende molte
Tolto ei si avean ogni riposo e quiete,
165Perchè a l’alma degli ospiti conforto
Ei dessero così. Giubilo e festa
Ebbe Rüedgero con gli amici suoi.
     Di Pentecoste caddero nel giorno
Le nozze regie, allor che appo Kriemhilde,
170Di Vienna in la città, Ètzel monarca
Si riposò. Pensò colei che tanti
Uomini, accanto al suo primiero sposo,
Ella non ebbe mai. Con donativi
A chi non anche l’ebbe vista, nota
175Ella si fece, e alcuno anche dicea
Così agli ospiti: Un dì credemmo noi
Che nulla avesse più di sue dovizie
Donna Kriemhilde. Ora, co’ doni suoi,
Molti prodigi qui si fean davvero!