Nobil regina, vana e stolta è questa
Parola omai. Giurai che in tutto il tempo
Che vivrà alcuno de’ signori miei,
Non mostrerò il tesor, per ch’io noi deggia 260Dare ad alcuno mai. — Cotesto a fine
Io porterò, disse la nobil donna.
E tosto indisse che al fratello suo
Tolta fosse la vita. A lui fu il capo
Reciso, ed ella per il crin quel capo 265Recò dinanzi di Tronèga al sire.
Grave dolor gli fu cotesto, ed ei,
Già corruccioso, come vide il capo
Del suo prence e signor, così a Kriemhilde,
L’uom prode, favellò: Tu la faccenda 270Compisti omai conforme al voler tuo,
E tutto veramente in quella guisa
Andò ch’io mi pensava. Or, de’ Burgundi,
È morto il nobil re, morto è Gislhero
Giovinetto, e Gernòt anche. Il tesoro 275Niun conosce ove sta, fuori di Dio,
Fuori di me. Donna d’inferno, ei dee
Eternamente a te restar celato.