Che ove disciolto con l’uom suo fidato1
Lasciato avesse il re, tutti là innanzi
Dovean morti giacer quanti incontravano. 220Lui dunque di sue mani si prendea
Dietrico da Verona, e sì l’addusse
Avvinto là ’ve ancor trovò Kriemhilde.
Dopo l’angoscia sua, così cacciata
Iva da lei sua cura, ed ella disse; 225Voi benvenuto, o dal burgundio suolo
Gunthero! — E quei rispose: A voi degg’io
Chinar la fronte, o nobil mia sorella,
Se con favor sincero esser mai puote
Il vostro salutar. Ma so, regina, 230Che crucciata voi sête, e poco assai
Ad Hàgen fa ed a me vostro saluto.
Donna d’inclito re, disse quel prence
Ch’è da Verona, mai non fu captivo
Illustre cavalier quanto costui 235Che a voi qui affido, nobile signora.
V’è d’uopo intanto questi due tapini