Nella pugna restar. — Nessuno, disse 130Hàgene eroe, vi può mentir cotesto,
Ed io ne vo’ con poderosi colpi
Tentar la prova, se di Nibelungo
Non mi si rompe il ferro. Ecco! disdegno
Mi vien, perchè altri voglia noi captivi! 135Come Dietrico l’animo feroce
D’Hàgene intese, rapido la targa
Levò in alto, ei guerrier nobile e ardito.
Con qual impeto allor giù da’ gradini
Hàgene a lui balzò di contro! Forte 140Di Nibelungo risuonò la spada
Sulla persona di Dietrico, ed ei
Ben sapea che dell’uomo ardimentoso
L’alma feroce era d’assai. Que’ colpi
Tremendi incominciò l’uom da Verona 145A pararne, chè molta esperïenza
D’Hàgene avea, guerrier perfetto e grande.
Anche temeva ei di Balmunga, un’arma
Forte d’assai, ma con arte frattanto
Ne ribattea Dietrico i colpi, e alfine 150Hàgene nell’assalto ei superava;