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724 I Nibelunghi

Giacerò. Sì vogl’io scordar per voi
95Ogni sventura mia più dura e grave.
     Ora, non tanto disïar vi piaccia,
Hàgene disse. Nè s’addice invero
Che altri narri di noi che vi si arresero
Due prodi tanto ardimentosi. E niuno
100Starsi appo voi si vede, ove sol togli
Hildebrando. — Sa Iddio, Hàgene sire,
Mastro Hildebrando disse; ove qualcuno
Pace v’offre ad aver, giungesi a tempo
Che accoglierla potreste. E del mio prence
105Far potreste anche voi che vi piacesse
L’offerta pace. — Quest’ammenda, disse
Hàgene allora, sì davver che accolgo
Pria che da l’aula sì vilmente io fugga
Sì come feste voi, mastro Hildebrando.
110Io mi credea che innanzi da’ nemici
Meglio resister voi sapeste. — E a lui
Hildebrando rispose: A che di tanto
Mi fate voi rimprovero? E chi mai
Era colui che innanzi a Waskensteine
115Su la targa sedea, quando gli uccise