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698 I Nibelunghi

Vosco venir, dicean. Che sarà mai
Se in peggior guisa ch’egli suol, con onta
100Hàgene di Tronèga osa parlarvi?
     Come intese cotesto, il valoroso
A lor voglia cedette. E vide intanto
Volkero ardito gli uomini avanzarsi
Di Dietrico, i gagliardi di Verona,
105Ed eran elli bene armati e cinti
Eran di spade. Anche recavan essi
Lor targhe in pugno. Ei disse allor l’annunzio
A’ prenci suoi della burgundia terra.
     Vedo laggiù avanzar, disse di giga
110Il suonatore, con nemico aspetto
Di Dietrico i gagliardi. Ei vônno in guerra
Discendere con noi. Credo che male
A noi toccar vorrà, miseri e grami.
     In quel momento anche Hildebrando venne,
115Quale, dinanzi al piè, della sua targa
L’ampio disco depose e di Gunthero
Gli uomini a interrogar sì fe’ principio:
     Deh! buoni eroi, che feste di Rüedgero?