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I Nibelunghi 391

     590Dolce fratello mio, deh! perchè mai
Ciò mi consigli? E piangere e dolermi
Sempre più mi si addice. E innanzi a prodi
Come potrei andarne in corte. S’era
Leggiadra un dì la mia persona, orbata
595Ora son io di mia beltà. — Dicea
Donna Ute intanto alla sua dolce figlia:
     Figlia diletta, ciò che a te consigliano
Li tuoi fratelli, deh! tu fa. Tu segui
Gli amici tuoi; così avverrà che bene
600Indi ti accada. In grave doglia assai
Troppo lunga stagione io t’ho veduta!
     Soventi assai Kriemhilde avea preghiera
A Dio rivolta perchè tanto ancora
Ella avesse a donar d’argento e d’oro
605E di vesti pur anco, in quella guisa
Che appo il suo sposo ella facea, nel tempo
Che incolume ei restò. Ma più non visse
Ella così dopo quell’ore liete.1

  1. Cioè non visse mai più così bene come con Sifrido.