Che già mi deste, o buono eroe, qui reco. 295Essa giammai non venne meno, in tutta
Questa distretta, a me. Giacquero estinti
Sotto la punta sua molti gagliardi,
E splendïente ell’è, forte, possente
E buona ancor. Sì ricco dono un prode 300Non fe’ giammai, mi penso. Ora, se a dietro
Non vi trarrete voi, se anche v’è d’uopo
Avanzar contro a noi, dove qualcuno
Di questi amici mi piagate, quali
Anche ho qui dentro, a voi con questa stessa 305Spada il viver torrò. Di ciò mi cruccio,
Rüedgero, e n’avrà duol la donna vostra
Inclita e illustre. — Ciò volesse Iddio,
Prence Gernòt, anche avvenir potesse
Che qui di voi si faccia ogni desire 310Ed escane non tocca la persona
Vostra diletta! Lor fidanza in voi
Così potrìan riporre e la mia donna
E quella figlia mia. — Gislhero allora,
D’Ute leggiadra il giovinetto figlio, 315Ei de’ Burgundi, così disse: Oh! dunque,