250La vostra grazia e quella molta fede,
In che speme abbiam noi! Vogl’io più tosto
Questo pensar, che tanto che voi dite,
Non farete giammai. — Lasciar cotesto,
No! non poss’io, gridò quell’uom valente. 255Or che promessa ne fec’io, m’è d’uopo
Pugnar con voi. Vi difendete adunque,
Ardimentosi eroi, se pur v’è cara
Anche la vita. Sciogliermi non volle
Dalla impromessa mia d’Ètzel la donna. 260Troppo tardi, rispose il gran monarca,
L’amicizia a disdir qui v’adducete.
Nobil Rüedgero, vi compensi Iddio
Per quella fè, per quell’amor che a noi
Mostraste un giorno, ove serbar cotesti 265Sensi vogliate sino al fine! E sempre
Vi sarem noi, se viver ci lasciate,
Ligi e devoti, io qui co’ miei congiunti,
Perchè ci deste un dì quei doni vostri
Splendidi, allor che ci menaste in fede 270Qui, nella terra d’Ètzel prence. Tanto,
Nobil Rüedgero, ricordar vi piaccia!