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660 I Nibelunghi

Volea, ne porse. Contro gente avversa
Maggior stipendio non fu dato mai.
     Armata inoltre ne venìa gran forza
Di valorosi, e fea tai detti intanto
320Volkero ardito: Noi siam qui! Alla pugna
Scender non vidi mai più volentieri
Eroi di questi, che per nostro danno
Togliean l’oro del re. — Gridavan molti
De’ suoi compagni: T’avvicina, o prode,
325Chè qui finir ci è forza esta faccenda,
E noi tosto farem! Lasciar nessuno
Qui vuolsi fuor di tal, che dee morire.
     Tosto fûr viste le lor targhe appieno
Irte di strali che il nemico avventa.
     330Dir di più che degg’io? Dodicimila
Uomini prodi in ripetuta guisa
Tentâr l’assalto, e gli ospiti conforto
In tante piaghe che assestâr, si diero
All’anima crucciosa; e niuno intanto
335Separar gli potea. Vedeasi il sangue
Scorrer da le ferite, e le ferite
Eran mortali. Molti assai di quelli