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I Nibelunghi 639

Su le targhe vibrâr, che fean principio
Scintille a turbinar d’un rosso fuoco,
E l’uom d’Hawarto d’Hàgene dal ferro
205Grave, per la corazza e per lo scudo,
Ebbesi una ferita. Oh! da tal piaga
Ei non guarì più mai! Come toccava
Questa ferita Iringo cavaliero,
Alla cinghia dell’elmo alto si trasse
210Lo scudo, e ratto si pensò che pieno
Era il danno che s’ebbe. Oh! ma più fiero
Colpo di re Gunthèr l’uom gli assestava!1
     Hàgen scoverse innanzi a’ piedi suoi
Giacersi un’asta. Iringo ei ne colpìa,
215Di Danimarca il prode, in cotal guisa,
Che il troncon gli sporgea fuori dal capo.
Hàgen valente gli ebbe fatta allora
Trista la fin del viver suo. Dovette
Appo i Danesi suoi ritrarsi Iringo,
220E pria che al prode sciolta la celata
Per altri fosse, l’asta via dal capo

  1. Hàgene.