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636 I Nibelunghi

Hàgen prence toccò, fra le sue mani
In terribile guisa ei fe’ rotare
La spada a cerco, e l’uom fedel d’Hawarto1
145Dovè fuggir. De’ gradi per la scala
Hàgene l’inseguìa. Ma sovra il capo
Tenea lo scudo Iringo ardimentoso,
Nè però intanto ch’ei facesse colpo
Hàgen soffria, non se più lunga ancora
150Di gradi tre stata fosse la scala;
E le scintille che dall’elmo suo
Schiantavano, in qual foggia eran lucenti!
     Novellamente a’ suoi salvo tornava
Iringo intanto, ed a Kriemhilde questo
155Anche fu noto, ciò che fea costui
Ad Hàgene dinanzi in la battaglia.
Molte grazie d’assai incominciava
A render la regina. Oh! ti compensi,
Iringo, illustre cavaliero e buono,

  1. Iringo.