A quel fragor, dicendo: Accordi udite,
Hàgene, che laggiù desta Volkero,
Suonando di sua giga, in fra quegli Unni 315Che a la torre s’accostano? L’attacco
Che coll’arco egli fa, di sangue è rosso.
Hàgene disse: Di là da misura
Mi duole assai che qui mi sto sedendo
In questa sala appo l’eroe.1 Compagno 320Er’io di lui, di me compagno egli era;
E se avverrà che ritorniamo a dietro
A nostre case, tali ancor saremo
Con lealtà. Gentil signor, tu vedi
Quanto Volkero t’è fedel. Si merta 325E si guadagna di gran voglia il tuo
Oro e l’argento; e l’arco suo di giga
Duro acciaio trapassa, e gli ornamenti
Corruscanti sugli elmi ei rompe e infrange.
Di giga sonator non vid’io mai
↑Nella sala tutto è finito; perciò Hagen non fa più nulla, mentre Volkero combatte con quei di fuori, sulla porta.