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I Nibelunghi 619

290Riguardando a Volkero. Oh! mio dolore
Per quest’ospite mio! disse. Gli è questa
Orribile rancura, innanzi a lui
Giacersi morti i miei guerrieri! — Oh! trista
Festa di noi! soggiunse il nobil sire.
295Pugna là dentro un uom, detto è Volkero,
Come verro selvaggio, e suonatore
Egli è di giga. La fortuna mia,
Perchè al diavol sfuggii, forte ringrazio!
E suonan tristo i canti suoi, e sono
300Tinti di sangue i colpi, e morti fanno
Cadere i toni suoi molti guerrieri.
Questo di giga suonator che voglia
Di noi, non so. Mi penso che sì grave
Rancura non toccava ospite mai!
     305Così, quei che volean, là per la sala
Ei lasciavansi a dietro, e si levava
Alto fragor da tutte parti. Assai
Fieramente quegli ospiti vendetta
Di ciò che accadde, si pigliâr. Deh! quanti
310Elmi spezzò Volkèr l’ardimentoso!
E Gunthèr, gentil sire, anche volgeasi