Di terra di Borgogna, il fiero alterco 230Cessate, fate che altri vegga et oda
Ciò che qui accadde al cavalier per questi
Uomini miei. — Per comandi e preghiere
Che fe’ prence Gunthero, egli le spade
Alte levâr nella distretta fiera 235Della battaglia. E fu grande lo sforzo,
Per ch’altri ancora non colpisse; intanto,
Rapidamente di Verona al sire
Assai novelle ei dimandò, dicendo:
Deh! che s’è fatto a voi, nobil Dietrico, 240Da questi amici miei? Vogl’io di tanto
Ammenda farvi e il danno risarcire,
E a ciò pronto son io. Qualunque cosa
Altri vi fece, a interno duol mi torna.
Nulla si fece a me, prence Dietrico 245Rispose allor. Sotto guardia di pace,
Deh! mi lasciate voi co’ miei consorti,
Via dall’orrida pugna, uscir da questo
Reale albergo. In sempiterno a voi
Obbligo certo avrò di tanto. — Disse 250Wolfharto allora: A che sì tosto voi