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584 I Nibelunghi

     Anche si stava presso la regina
235Ètzel prence seduto. Ora l’assalto
Accrescere vogl’io, Hàgene disse.
Veggan le donne e veggano i gagliardi
Di qual mai foggia cavalcar sappiamo;
Questo a buon fine si farà. Davvero!
240Che di prence Gunthero a nessun prode
Encomio qui si dà! — Volkero ardito
Ritornò allora nella mischia, e grande
Di molte donne poi fu doglia e affanno,
Ch’egli a l’Unno pomposo trapassava
245L’asta per la persona, e furon viste
Donne e fanciulle lagrimar di tanto.
     Con impeto d’assai Hàgene allora
E quegli uomini suoi, con suoi guerrieri
Sessanta, accanto al suonator di giga
250Cavalcando venian, là ’ve accadea
Il fero gioco. Ed Ètzel e Kriemhilde
Vedean cotesto chiaramente. Or quelli
Re di Borgogna senza aita il loro
Di giga suonator presso a’ nemici
255Non vollero si stesse, e là da mille