Notte lasciate che, stranieri, noi
Ci riposiamo. E ciò si fa, mi penso,
Da tutti eroi che hanno cotal desìo.
Così menarsi gli ospiti a una grande 40E vasta sala, quale per gli eroi
Apprestata ei vedeano in tutte parti
Con letti ricchi assai e lunghi e vasti. —
E meditava intanto il maggior male
Donna Kriemhilde a lor. — Vedeansi quivi 45Molte coltrici adorne, artificiose,
D’Arraz città,1 di rilucenti stoffe,
Coperte molte in arabica seta,
Le più belle davver, su cui ricami
Giaceano e borchie, che regal splendore 50Davano attorno. Molte si vedeano
Coperte d’ermellin, di zibellino
Nero, e là sotto elli potean lor agi
Tutti far della notte infino all’ora
Del dì lucente. Mai non giacque sire 55Con tanta pompa coi consorti suoi.