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I Nibelunghi 549

De’ suoi famigli, ai prodi ardimentosi
La regina parlò: Deh! per un poco
Or v’arrestate, e qui v’è d’uopo ancora
75Starvi in silenzio. A’ miei nemici innanzi
Io scender vo’ con la corona, e intanto
Rimprocci udrete voi per ciò che fatto
Hàgen m’ha di Tronèga, ei, di Gunthero
L’uom devoto. E lui so sì fiero e ardito,
80Che l’opra sua non mentirà. Ma poco
Anche mi preme se alcun che gli tocca.
     E vide allora il sonator di giga,
Ardito sonator, dal regio ostello
Per una scala scendere colei,
85Nobil regina. Al suo compagno allora
L’avveduto Volkèr così parlava,
Come cotesto ei vide: Hàgene amico,
Ora mirate ove sen va colei
Che a questa terra fece invito a noi
90Senza fede leale. Unqua non vidi
Appo donna di re tanti gagliardi
Battaglieri venir, che tra le mani
Portin lor ferri. O forse voi sapete,

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