180E si giurò che la leggiadra donna
Data a Gislhèr sarebbe, ed ei promise
Che quella amata avrìa d’assai, sì degna
Di amore. A la fanciulla altri1 assegnava
Terre e castella, e poi con sacramento 185La mano asseverò del nobil sire,
Anche prence Gernòt, che sì cotesto
Fatto sarìa. Disse il margravio allora:
Poi che non ho castella, in sempiterno
Ligio con fede vi sarò. Ma intanto 190Oro ed argento a questa figlia mia
Sì donerò, quanto potranno mille
Giumenti carreggiar, perchè ciò appaghi
Con onor dell’eroe sposo i congiunti.
S’indisse allor che stessero, conforme 195A costume, entro un circolo gli sposi.
Ambo; e là dirimpetto, con gioiosa
Anima, s’appostâr molti garzoni.
Ei pensavano in cor ciò che i garzoni