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I Nibelunghi 491

Sire Gernòt: Or che vi giova, disse,
420Del sacerdote, Hàgen, la morte? S’altri
Ciò facesse, dovrìa farvi rancura
Cotesto assai. Per qual cagion vi feste
Nemico al sacerdote? — E il sacerdote
Forte nuotava intanto; e se qualcuno
425Data aita gli avesse, egli era salvo.
Nè però questo esser potea, chè assai
Era d’alma cruccioso il vïolento
Hàgene. Al fondo il misero egli spinse,
Nè cotesto ad alcun buono sembrava.
     430Poi che il misero prete alcuna aita
Non trovò, ritornossi all’altra sponda,
E gran disagio ne soffrì. Vigore
Come a nuotar non ebbe, aita a lui
Di Dio porse la mano, ed ei novella-
435mente si rese alla sua terra in salvo.
     Là si fermò il povero prete, e quelle
Sue vesti si scotea. Da ciò conobbe
Hàgene allora ch’evitar non gli era
Concesso mai ciò che annunziando a lui
440Le donne strane dissero dell’acque,