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I Nibelunghi 483

Dategli il prezzo. Questa terra ei guarda,
E di Gelpfràt egli è l’amico. E allora
Che a l’istante ei non venga, alto su l’onde
Gridate voi, e dite ancor che vostro
250Nome è Almerico. Un buono cavaliero
Era costui, quale fuggì per odi
Da questa terra. E si verranne a voi
Il portolano, detto a lui quel nome.
     Alle donne inchinavasi l’altero
255Hàgene allora, nè più disse motto,
Poi che si fe’ silenzïoso. Andava
Lungo quell’acque, per l’arena in suso,
Fin che scoverse su l’opposta sponda
Una magione, ed alto sovra l’acque
260A gridar fe’ principio. Or qui mi prendi,
O portolano, disse il forte; e in premio
Monil sì ti darò che d’oro splende
Assai. Deh! sappi tu ch’io del passare
Gran bisogno ho davver! — Tanto era ricco
265Il navalestro, che addicersi a lui
Cotal servigio non potea; prendeane
Assai raro, per ciò, da gente alcuna