100Gli eroi di Nibelungo andâr con essi;
Avean mille corazze, e abbandonate
Molte donne leggiadre ai loro ostelli
Aveano intanto, quali mai non videro
Ne’ giorni che seguîr. Facean le piaghe 105Di Sifrido a Kriemhilde alta rancura.
Lor vïaggio drizzâr là verso al Meno,
Per Osterfrànken, di Gunthero gli uomini;
Hàgene li guidava, a cui cotesto
Era ben noto, e Dancwarto, l’eroe 110Di quella terra di Borgogna, n’era
Connestabile addetto. A Swanefelde
Da Osterfrànken venièno ei cavalcando;
E al regal portamento altri potea
I prenci ravvisar co’ lor congiunti 115E con gli eroi degni di laude. Il sire
Scese al Danubio al dodicesmo giorno.
A tutti innanzi cavalcava allora
Hàgene di Tronèga, ai Nibelunghi
Valevole sostegno egli era assai; 120E là discese su l’arena il prode
E ardito cavalier, rapido e forte