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464 I Nibelunghi

Male ci arrechi per consigli suoi.
Che s’ella n’ha desìo, male e sventura
350Incoglierle potrà. Di qui con noi
Alcuni prodi menerem trascelti.
     Arcioni e targhe ed ogni loro arnese,
Quali d’Ètzel volean portar con seco
Alla contrada, per alquanti arditi
355Fûro apprestati. Ai messaggieri allora
Di Kriemhilde si disse, a re Gunthero
Ch’elli andarne dovean. Vennero i messi,
E Gernòt favellò: Quanto ci dice
Ètzel, eseguirà nostro signore.
360Alla sua festa volentieri noi
Tutti verremo e la sorella nostra
Vedremo. E ciò per voi sia senza dubbio.
     Prence Gunthero disse allor: V’è dato
Significar quando saranno, intanto,
365Le feste o in qual mai giorno esse fien date,
Sì che possiamo intervenir? — Al prossimo
Solstizio, Swemmelin rispose allora,
Elle saranno veramente. — E il sire
Anche fea cenno (e cotesto non anche