I fidi amici. Ed elli avean pur anco
Altri prodi con sè, ch’io qui non posso
Tutti nomar. Dancwarto era preposto 60A le stalle, e il nepote, Ortwin da Metze,
Era scalco del re; Sindòlt coppiero,
Il fior d’ogni gagliardo, e ciambellano
Era Hunòldo, e sapean nobili uffici
Tutti compir. Ma degli addetti a questa 65Inclita corte e della sua possanza,
Ampia all’intorno, e dell’alta virtude
E del valor de’ cavalieri, in tutta
La vita lor con molta gioia addetti
A questi re, nessun veracemente 70Al fin giunger potrìa de le novelle.
In tanto onor, sognava Krïemhilde
Com’ella già nutrito aveasi un falco,
Fiero e leggiadro assai, cui due sbranavano
Aquile innanzi agli occhi suoi. Non mai 75Avvenir le potea più dolorosa
Cosa quaggiù! Ma il sogno ella narrava
Ad Ute madre sua, nè alla sua buona
Figlia esplicar potea meglio colei