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I Nibelunghi lv

tutto una spartizione in strofe regolari. La tranquilla corrente della narrazione epica ha bisogno, essa pure, di qualche pausa, ma non ad intervalli determinati; anzi, ad intervalli liberi. La qual cosa universalmente vediamo osservata laddove una epopea vera si è svolta, cioè presso gl’Indiani, presso i Greci, presso i Francesi. E la strofa sforza con violenza il poeta o a dipannare senza necessità ciò ch’egli vuol dire, per riempire la strofa, o a calcarlo insieme a forza, perchè trovi posto nella cornice di essa, quando però, ciò che avviene ancora, ma più raramente, non si trapassi l’argomento da una strofa all’altra; la qual cosa, alla sua volta, è contraria alla natura della strofa stessa. La circostanza poi che spesse volte l’argomento epico del momento che doveva esser trattato in una data strofa, nel terzo verso è già a sufficienza trattato, ha fatto sì che il quarto verso, allora, contiene soltanto qualche pensiero generale, o qualche ac-