Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/50


I Nibelunghi li

un giorno, gli eroi, intanto che fa presentire la forza ineluttabile del fato, come avviene nelle tragedie greche, suscita anche nell’animo un certo sentimento di rassegnazione, non vile, non codarda, ma quale può essere di colui che sereno e calmo, non però spavaldo e spensierato, vede il suo fine, lo attende e deliberato l’affronta. In ciò, più di tutti gli altri, Hagen si distingue. E forse è questo un raddolcimento indotto nella fiera leggenda dal Cristianesimo, mentre che nell’Edda il cantore, qualunque sia, non pensa che all’azione del momento, anzi sembra affrettarla, molte cose tacendo e le cose dette toccando rapidamente con impeto che s’avvicina al lirico.

La qual cosa significa che i cantori dell’Edda non hanno quella calma serena e tranquilla, maestosa nella sua tranquillità, che è propria delle epopee antiche. La calma poi che, al contrario, si trova nei Nibelunghi, sembra essere calma di rassegna-