eroe di grado secondario, che è come fedele e alacre esecutore di ogni disegno del primo; ma appunto perchè egli è tale e col braccio fa quanto il primo ha pensato, e risplende più per valor personale che per vigore di mente e di consiglio; così, nelle tradizioni popolari, avviene che la figura del secondo eroe si mostri più splendida e con più magnifica arte delineata, laddove la figura del primo, nel confronto, sbiadisce di non poco e quasi si perde. La quale arte è dovuta al popolo, primo autore e compositore dei veri canti epici, perchè egli non intende quale e quanto sia il merito di chi guida un’impresa col senno e col consiglio, ed essendo preso d’ammirazione maggiore per i bei colpi di mano e gli ardimenti rischiosi del secondo eroe, questo ama di più e preferisce al primo e con maggior compiacenza ne racconta e descrive le imprese. Che anzi di tanto cresce l’importanza del secondo eroe rispetto a quella del primo, che il primo, anche con